ARCHIVIO FOTOGRAFICO
 





Melzo – 25/4/1967 l’ Aerostato

 

 
  

INCONTRO A SULBIATE

La testimonianza della signora Elia Mandelli:
“Ricordo un pallone e un attimo dopo lo schianto”

RELAZIONE COMITATO FIERA PRIMA EDIZIONE APRILE MELZESE

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UN AEROSTATO DA MELZO A SULBIATE:
Il racconto di un partecipante all’inseguimento del pallone

 
Il 25 aprile 1967 dal campo sportivo dell’oratorio s’alza in volo
un aerostato pilotato dall’avv.milanese Franco Segrè, noto esperto
al suo tredicesimo volo.
Ospiti nella navicella del pallone due particolari “passeggeri”: il
Sindaco di Melzo Erminio Acerbi e il figlio del pilota, Enrico, entrambi
al loro occasionale battesimo dell’aria.
Giornata festiva il 25 aprile, un pomeriggio soleggiato per un pubblico
attento alle operazioni che precedono la partenza fissata per le ore 15.
Applausi quando il pallone si stacca dal suolo; poco dopo sparirà alla
loro vista: giunto a quota 300 mt. una leggera brezza lo sospingerà,
superato Bellinzago Lombardo, sempre più verso Nord.
Dopo circa 90 minuti, superata l’autostrada, il primo tentativo di
atterraggio fallisce; proseguendo ancora per una decina di minuti
l’aerostato, ormai semisgonfio, inizia a perdere quota proprio sopra
una località della Brianza. Pochi attimi e poi lo schianto sopra un cascinale
alla periferia del paese; l’atterraggio di un aerostato è sempre alquanto
imprevedibile, dirà poi il pilota sollevato dall’incubo di una linea ad alta
tensione distante pochi metri dal cascinale in quel di Sulbiate.
E’ questa la testimonianza di un partecipante alla gara all’inseguimento
del pallone, giunto sul luogo “dell’atterraggio” pochi minuti prima dell’
arrivo del figlio del pilota; all’oscuro fino a quel momento di quanto
accaduto il testimone racconterà il suo stupore e l’interrogativo che lo
assalì quando poco dopo si scoprì che sotto il pallone c’era soltanto il
pilota…
 
Cos’era accaduto ai due “ospiti” del pilota?

UNA GIORNATA PARTICOLARE
Nel ricordo di LUIGI CORRADINI

Caro Gino,
i documenti che mi hai mandato portano la data del 1967, anno importante per me.
Mi sono sposato ed ha avuto inizio la mia esperienza, durata più di tre anni, come segretario reggente del Comune di Melzo, non avendo a quel tempo i titoli per coprire il posto di ruolo.
Con grande nostalgia ricordo quegli anni di grande fervore per Melzo che mi hanno consentito di acquisire competenze molto utili nel percorso professionale successivo.
Ricordo vivamente per la sua irripetibilità l’avventura della partenza dell’aerostato, inserita nell’ambito delle manifestazioni (26 in quell’anno) della Fiera delle Palme, allora in grande spolvero e di cui l’ideatore e l’animatore sei stato tu.
Io ho collaborato da segretario del Comitato Fiera e ho seguito passo passo tutti gli eventi.
Ho vissuto insieme a te i preliminari che hanno portato alla partenza dell’aerostato il 25 aprile 1967 dall’oratorio maschile:
-gli accordi con la Giunta comunale;
-la ricerca dello sponsor per la fornitura dell’idrogeno (ditta Villa);
-i rapporti con le autorità aeronautiche;
-i permessi da ottenere;
-tutti gli altri adempimenti spiccioli (manifesti, stampa, postazione all’oratorio ecc.ecc.).
Ero presente nel giorno fatidico dell’arrivo dell’Avv. Franco Segrè con il suo giocattolo, al riempimento dello stesso ed alla vana attesa dei generali dell’aeronautica probabilmente premeditata, stante i rischi dell’operazione, peraltro di dubbia liceità.
Sorprendente è stato l’arrivo del Sindaco Acerbi con la fascia tricolore e la sua salita sulla navicella. Rocambolesco poi il suo atterraggio (sbattuto fuori violentemente dalla navicella) che avvalora quanto detto dal Segrè figlio che “Dio era con noi”.
Interessanti dal racconto di Segrè sono i riferimenti, a me sconosciuti, all’esperto svizzero Albisser che pronuncia “Gutt” alla partenza e”Gutt” all’arrivo, lasciando immaginare con quanta gioia per lo scampato pericolo per i passeggeri e pazienza per il giocattolo.
Bello anche il riferimento alla gara di coloro che hanno inseguito in macchina l’aerostato (c’era anche lo sponsor Gianni Villa), al contadino che non si avvede del primo atterraggio, ai ragazzi che afferrano invano la corda per trattenere il pallone ed alla famiglia Zuffardi che cerca notizie del pallone, interpellando persone ignare ed altre che ne hanno sentito parlare ma non sanno.
Termino qui, sottolineando che nello scrivere queste note ho rivissuto con piacere un bel periodo della mia vita e per questo ti ringrazio.
 

25 aprile 1967: IL VOLO DI UN AEROSTATO DA MELZO A SULBIATE BRIANZA
Il racconto di ENRICO SEGRE’, figlio del Pilota FRANCO SEGRE’: “BATTESIMO DELL’ARIA”

L’ascensione, beninteso in pallone libero, non ci pensavo nemmeno di farla quel martedì pomeriggio mentre guardavo l’aerostato di mille metri cubi, ancorato sul prato dell’oratorio da cinquecento chili di zavorra…
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Il 9 settembre 1967, cinque mesi dopo il volo Melzo-Sulbiate

Franco Segrè partecipa al Festival Internazionale di palloni a gas e mongolfiere, manifestazione che si tiene a SINT-NIKLAAS WAAS, cittadina belga gemellata con Lucca, situata a 20 km. da ANVERSA.

Alla pag.329 del volume LONTANO DA CAMPANARIO il figlio Enrico commenta: “il pallone
rosso, il nostro, è quasi pronto. Il comandante pilota non ha più il suo basco amaranto,
perduto nel violento atterraggio nella campagna di Sulbiate: ora ne ha uno caki… sul quale
è applicato il fregio della Divisione Folgore. Elegante nella tuta bianca immacolata Franco sorride al pubblico acclamante”.
 
Prosegue il figlio dopo aver scoperto dove è atterrato il pallone: “C’è una cinquantina di bambini, due
o tre adulti. Gli adulti guardano con le mani in tasca, i bambini ridono corrono saltano strillano
lottano sul pallone cioè sull’involucro di gomma…, in mezzo all’involucro, seduto, il pilota sembra un San Francesco attorniato dagli uccelli”.
 

Tutto questo a SINT-NIKLAAS WAAS, come a SULBIATE, cinque mesi prima… 

 

 


 

A conclusione della ricostruzione di quanto avvenuto il 25 Aprile 1967, un doveroso ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile con scritti e immagini, conferendo importanza con scritti e immagini al materiale documentato.