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08 Emanuela de Leva Vacca: La Porro



UN MONDO CHE SCOMPARE

La prima documentazione dell’esistenza della cascina Porra appare nel registro dei battezzati del 1570. È raggiungibile dalla strada per Cascine San Pietro, voltando per l’antichissima “via del bosco”. Chi scrive è Monsignor Carlo Valli, storico e parroco di Cassano d’Adda, nei suoi ormai famosissimi “Quaderni”.

Siamo nel 1996 e la Cascina Porra è ancora abitata, viva e intera.  Oggi è un ammasso di pietre destinate ad essere spazzate via dalle ruspe e dal tempo, per far posto alle necessità di una società che cresce a vista d’occhio insieme alle sue molteplici esigenze. E stiamo parlando della BREBEMI, l’autostrada che è in via di conclusione e che transita proprio a cavallo della frazione, un tempo formata solo da cascine, di Cascine San Pietro, sita nel comune di Cassano d’Adda. Ma continuiamo con la testimonianza del nostro caro Monsignore. ..la via del bosco che da Treviglio porta a Cassano,toccando la cascina Lina, oppure dalla cascina Cornella, voltando sulla destra nei campi e superando la Porretta. È un’autentica cavedagna che si è adattata a servire da strada. Oggi c’è una nuova strada aperta in occasione degli scavi dei pozzi di metano.

È una cascina antichissima, di proprietà dei duchi di Milano, poi venduta ai Porro (1411), Ghiringhelli, Biglia, Vimercati. È dalla famiglia Porro che il cascinale  ha avuto l’attuale denominazione. Passò poi ai D’Adda che la tennero per diversi secoli. Gli abitanti erano esenti dai dazi, appartenendo al Comune delle Cascine Franche. La struttura a corte quadrata ha subito continue modifiche fino all’attuale riduzione (1996) del complesso abitato, per adattare il cascinale ai nuovi sistemi di conduzione e per non affrontare l’inutile sistemazione delle case abbandonate. Rimane un antico pozzo a vera, tagliato recentemente a livello del suolo e dotato di pompa.

Una torretta sulla facciata d’ingresso era punto di controllo. Interessante un affresco rappresentate la Madonna del Rosario ( l’affresco  per la cui salvezza mi sono battuta, è  attualmente conservato in una banca di Cassano che ne ha anche finanziato il recupero),databile tra la fine del 1700 e l’inizio dell ‘800, di stile popolare, con rappresentante una chiesa che potrebbe ricordare quella di Cascine San Pietro prima dei restauri del 1912. Particolare esclusivo di questa cascina sono i tre gradini in muratura per accedere alle cucine:esigenza determinata dai frequenti  straripamenti delle acque del fiume Adda. Dal 1846 passa la ferrovia Milano-Venezia ed il silenzio sacro della campagna bergamasca è continuamente interrotto dal fischio della locomotiva che sfreccia sui binari. Nel 1945 vi fu collocata la contraerea con un comando tedesco.  Dal 1981 appartiene alla giurisdizione parrocchiale di Cascine San Pietro.

Il cascinale è stato per lungo tempo  proprietà dell’Ospedale maggiore di Bergamo che, come tutti gli enti di amministrazione pubblica, trova nel fondo le risorse finanziarie per l’istituzione, ma ha lasciato deteriorare talmente le strutture di abitazione e dei servizi, che la popolazione, un tempo numerosa, l’ha abbandonato. Rinvenuto dalla Società Agricola Lombarda, questa ha ristrutturato una parte, trasformato il resto ed abbattuto una parte. Attualmente  vi abitano 4 famiglie con 13 persone ( 1996) i terreni segnano i confini di provincia Milano-Bergamo ed i comuni di Cassano-Treviglio. I nomi dei fondi sono: Bosco,Vitelunga,Campagna,Prati Baldini,,Campello.

I terreni sono irrigati dalla Roggia Franca, che esce a Canonica d’Adda, passa per Fara, cascina Taranta e dirama in rogge minori, fino all’esaurimento, Canale Bonobrio, che nasce al Badalasco, Canale Pezzoli. Se oggi  Carlo Valli  fosse ancora tra noi, sarebbe in parte orgoglioso di come molte delle sue amate cascine sono state salvate dall’oblio e dal degrado.  Salvate da un attento restauro e ora abitate da gente che ama quello che lui  chiamava “mondo contadino semplice, duro, comunitario, religioso, povero sereno e contenuto nel nulla”.  Alcuni cascinali quindi si sono salvati, ma molte purtroppo sono state sacrificate al progresso.

Questo reportages non ha la ambizione di essere un documento storico,ma  uno spunto di riflessione sul presente, buttando uno sguardo al passato,  per non dimenticare.

NELLE FOTO: Cascina Porra nel 2009, prima dell’abbattimento e alcuni scatti della Cascina Lina, splendida costruzione ormai distrutta.

FONTI: I Quaderni del Portavoce- C.Valli

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By Emanuela de Leva Vacca


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EMANUELA  de Leva Vacca

Nasce a Milano e vive a Cassano d’Adda dove insegna, scrive e fotografa. Autrice di tre romanzi: Scritti tra la penna e la luna, raccolta di racconti; Io, donna, novella; L’Artiglio del Diavolo, romanzo storico.

Nel 2004 vince il premio letterario, Marguerite Yourcenar e nel 2005, a Napoli, il premio Angela Starace.

Dal 1996 al 2003 collabora ai periodici Cafè Matique, Zero Est, Clippers,Hevelius Web Magazine.

Collaboratrice di testi e d’immagine per alcune case editrici, scrive e pubblica  sul suo blog : http://emanuelavacca.wordpress.com/

Nella fotografia, che pratica da anni, ha esordito con diverse  personali e di recente  coi reportages  sul linificio di Cassano d’Adda, il Castello Visconteo, le cascine lombarde, streets su Milano e  Napoli.

Alcuni scatti sono presenti nel catalogo “Ecoismi” , manifestazione artistica nazionale promossa dal Comune di Cassano d’Adda. Ha partecipato a diversi concorsi e contest per il comune di Treviglio.

L’autrice è fotografa di strada. Ama cogliere attimi di vita, frammenti e spaccati di quotidianità, ma anche appassionata di ricostruzioni storiche.

“Reportage” Castello Visconteo, Linificio e Canapificio trovano spazio, per gentile concessione dell’ autrice, nell’ archivio quadruplicamento – cassano 06.17 e 06.18 .

Link Castello Visconteo:http://www.dal-quadruplicamento-al-passante.it/cassano-castello-visconteo-archivio-e-de-leva-vacca/

Link Linificio e Canapificio:http://www.dal-quadruplicamento-al-passante.it/ex-linificio-e-canapificio-archivio-e-de-leva-vacca/


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